Tenuta di famiglia da diverse generazioni, Gaelle ed Eric (fratello e sorella) gestiscono oggi 32 ettari a sud-ovest di Nantes, nell'AOP Muscadet Côtes de Grand Lieu. È stato nel 2006 che Eric è subentrato a suo padre Gérard e ha convertito il vigneto all'agricoltura biologica. Gaelle, dal canto suo, ha lasciato l'IT nel 2008 per unirsi all'azienda di famiglia. È a capo del dipartimento commerciale e amministrativo.

UNA LOCATION STRAORDINARIA

È in un'atmosfera oceanica, segnata dall'acqua, che si evolve l'AOC Côtes de Grand Lieu. Delimitato dalla costa atlantica, dal lago Grand Lieu ( 2° lago invernale più grande d'Europa) e dalla Loira, è del tutto naturale che i vini trascrivano questi caratteri freschi e salini, unici nel Muscadet.

TERROIR E UVA

L'appezzamento della tenuta si estende su 3 principali tipologie di terreno:

• Terreni leggeri attorno all'azienda, su rocce metamorfiche ricche di silice (serpentiniti, eclogiti, ecc.)
• Graniti e gneiss su un terreno situato a 2 chilometri a ovest della tenuta
• Ghiaie rotolate su sabbia e limo fine a Saint Colomban (a 3 chilometri)

Se storicamente la maggior parte dei vitigni sono il Melone B (vitigno Muscadet) e la Folle blanche (vitigno Gros Plan), Gérard, sfruttando la diversità dei nostri terroir, ha piantato anche Chardonnay e Pinot Nero. Eric e Gaelle desiderando perpetuare questa “tradizione” hanno portato il Groleau rouge e il Pineau d'Aunis. Un altro vitigno, a dir poco atipico, è presente nella tenuta e a Saint Philbert fin dal XIX secolo. Il Sauvignon gris, detto anche Fié gris, è stato a lungo trascurato in favore del Melon B. sensibili alla sua storia e ai suoi aromi sorprendenti, abbiamo deciso di ripiantarlo nel 2016.

IMPEGNI

La famiglia Chevalier è da sempre sensibile all'ambiente. I trattamenti e il lavoro in vigna sono organizzati secondo il calendario lunare, si realizzano miscele di erbe e la maggior parte dell'uva viene raccolta a mano (preserva le viti e i succhi, e conferma, annata dopo annata, la finezza ricercata nei loro vini) ). Vicino agli appezzamenti vengono regolarmente piantati alberi da frutto per promuovere la biodiversità. (ad oggi 1,5 ettari di frutteto e boschetto). Dal 2014 il manto erboso è naturale. Nel 2016 la conversione all’agricoltura biologica dell’intero vigneto sembrava loro inevitabile.

In cantina la naturalezza regna sovrana! I lieviti sono indigeni. Favoriscono l'avvio di fermentazioni spontanee. Per il flusso dei mosti e dei succhi si preferisce la gravità. I solfiti sono dosati con rigore e accuratezza, per mantenere il più possibile il riflesso dei loro terroir.