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L'azienda agricola Bricchi nasce nel 2010 quando Kishalay decide di seguire le orme del nonno riprendendo parte dei vigneti di famiglia che erano stati dati in affitto dopo la morte del nonno Nello. Nonostante i pochi anni che nonno e nipote hanno avuto a disposizione per conoscersi, Kishalay ha appreso ed ereditato da lui una grande passione per la vita di campagna, un’attenzione verso la coltivazione sostenibile della vite e la curiosità di dare un volto a quell’uva che il nonno aveva piantato e coltivato con tanto rispetto. Decide, quindi, di iscriversi a viticoltura ed enologia e tra un esame e l’altro porta avanti la coltivazione biologica del vigneto ottenendo la certificazione di quei 4 ettari di proprietà. Si laurea nel 2015 ed inizia subito la vinificazione di qualche massa per sperimentare e trovare la migliore espressione delle sue uve bianche e rosse. Nel 2020 la pandemia gli impedisce di partecipare a eventi e far conoscere i suoi prodotti, il mercato si ferma e tutto il mondo va in lockdown. Incontrando diverse difficoltà a causa del susseguirsi di quarantene e fiere annullate decide di mettere in pausa il progetto di trasformazione e tornare alla campagna. A fine 2020 acquista 3 ettari di meleto e nel 2021 4 ettari di oliveto. Nel 2022 conosce Silvia, il mercato sembra essersi ripreso e la pandemia solo un brutto ricordo ed insieme decidono di rimettere mano alla parte di trasformazione. Nel 2023 nasce la loro figlia Lea e la voglia di mettersi in gioco e di far conoscere i loro prodotti esplode: ampliano le tipologie di vino prodotte, trasformano le mele in succo e sidro ed imbottigliano l’olio che prima veniva venduto sfuso principalmente a privati. Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, nessuna aggiuta di prodotti per la correzione dei prodotti e quantitativi molto bassi di solfiti (<30mg), sono le caratteristiche che accomunano i prodotti.
L'idea del nome ha l'obiettivo di ricordare e riprendere tutto ciò che è stato fatto e lasciato dal nonno Nello.
L’impronta è un segno del passato che va verso il futuro: sono state riprese in mano le origini contadine con una maggiore consapevolezza della tutela ambientale, delle scelte agronomiche e dei processi di trasformazione. I capisaldi dell’azienda sono la tutela di un territorio e la sua valorizzazione, la ricerca e la pratica di un’agricoltura sempre più sostenibile e revitalizzante, la produzione di prodotti sani e salutari.
Nessun vino rosato al momento.
Nessun vino aranciat al momento.
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