Nel pergolato del giardino della cantina di Ezio Cerruti si legge: “Chi sperimenta può perdere, chi non sperimenta ha già perso". Una provocazione prima di tutto nei confronti di sé stesso, che inizia a produrre vino da solo nel 2001, a Castiglione Tinella, tra le Langhe e il Monferrato: il paradiso del Moscato Bianco. Ezio ama la sua terra e si vede dalla sua filosofia non interventista. La conduzione agronomica si basa sulla completa esclusione di prodotti chimici di sintesi, sull’impiego di basse dosi di rame e zolfo e sull'inerbimento dei vigneti. In cantina, le fermentazioni sono affidate unicamente ai lieviti indigeni. Lungo l’intera lavorazione i vini non sono sottoposti ad alcuna operazione di chiarifica e l’utilizzo di solforosa, solo se necessario, è ridotto al minimo. Ezio lascia piena libertà di espressione alla vigna e al territorio, osserva e interpreta senza aggiungere e togliere nulla all’essenza della terra. Nascono così vini bianchi fermi, mossi o passiti e qualche nuova sperimentazione con uve rosse acquistate da vignaioli amici.