A 30 km a nord di Mâcon, il piccolo villaggio di Bray affonda le sue radici nel cuore di un terroir atipico per la sua piena esposizione a ovest. Una rarità nella regione, che Peter Gierszewski ha scelto di coltivare biologicamente su quattro ettari. Piuttosto riservate in una regione più associata a Pouilly-Fuissé e altri Viré-Clessé, l'appellativo Mâcon-Bray (circa un centinaio di ettari sparsi i comuni di Bray, Cortambert, Chissey-les-Mâcon e Blanot) sedotto dai suoi vini tipizzate dalla suoli granitici, argillosi-calcarei e marnosi. È questa felice diversità che ha convinto Peter Gierszewski a stabilirsi nel 2009, lui che fino ad ora gestiva una cantina a Cluny. Proprietario del Domaine de Thalie, questo viticoltore di 39 anni lavora da solo e coltiva - altra curiosità - più rossi che bianchi: un terzo di Gamay, un terzo di Pinot Nero, un terzo di Chardonnay. E anche un piccolo Syrah, piantato di recente per produrre, in blend con Gamay, un vino di campagna Saône-et-Loire. Cultura del biologico ancorato al corpo, Pietro proclama il suo amore per i vini “veri”, mentre confessando la sua debolezza per il suo colore rosso Mâcon-Bray cuvée les sollevato pietre: “Marl è di solito terreni abbastanza freddo, nessuno si è piantato lì non è il Gamay.. Ma qui le viti sono esposte a sud, con i piedi all'aria aperta e la testa al sole, che all'assaggio regala vini ingannevoli.

Informazioni

Nome azienda vinicola:
Domaine De Thalie
Nome vignaiolo/a:
Peter Gierszewski
Paese:
Francia
Regione:
Bourgogne
Denominazioni:
Mâcon-Bray, Saône et Loire IGP, Bourgogne-Franche-Comté, Crémant de Bourgogne
Agricoltura:
Biologica (AB)
Varietà di uva:
Chardonnay, Gamay & Syrah, chardonnay-pinot noir, Gamay, Pinot noir, Pinot Noir, Gamay/syrah

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À 30 km au nord de Mâcon, le petit village de Bray plonge ses racines au cœur d'un terroir atypique dû à son exposition plein ouest. Une rareté dans la région, qu'a choisie de cultiver Peter Gierszewski sur quatre hectares en bio.

Plutôt confidentielle dans une région davantage associée au Pouilly-Fuissé et autres Viré-Clessé, l'appellation Mâcon-Bray (une centaine d'hectares dispersés sur les communes de Bray, Cortambert, Chissey-les-Mâcon et Blanot) séduit par ses vins typés issus de sols granitiques, argilo-calcaires et marneux. C'est cette heureuse diversité qui a convaincu Peter Gierszewski de s'installer en 2009, lui qui gérait jusqu'à présent une cave à Cluny. Propriétaire du domaine de Thalie, ce vigneron de 39 ans travaille seul et cultive – autre curiosité – plus de rouges que de blancs : un tiers de gamay, un tiers de pinot noir, un tiers de chardonnay. Et aussi un peu de syrah, planté récemment pour produire, en assemblage avec du gamay, un vin de pays de Saône-et-Loire. 
Culture bio chevillée au corps, Peter clame son amour pour les vins « vrais », tout en avouant son faible pour sa cuvée Mâcon-Bray rouge les pierres levées : « Les marnes sont des sols assez froids d'habitude, on n'y plante pas le gamay. Mais ici les vignes sont exposées plein sud, les pieds dans le frais et la tête au soleil, ce qui donne des vins trompeurs à la dégustation.

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